All rights reserved Vincenzo Flora. Position SIAE 161449. Any reuse into web sites, video and other media must be approved by the author, otherwise it will be a violation of copyright. This track is only to hear, and personal use. Contact posta@vincenzoflora.it for other uses and collaborations.
Space Winter 432 hz in E bemolle mag.
Antecedi alla descrizione di questo video (la musica del video non si interromperà).
1 Dicembre 2015. Immagini da MC for Warner Bros.
Vincenzo Flora è un compositore contemporaneo di colonne sonore per video, cortometraggi e film. (Ascolta le sue musiche cliccando a sinistra sul menù "musiche").
Descrizione Space Winter 432 hz
Si può antecedere ai capitoli di questa descrizione, passando direttamente a:
1) PREMESSA
2) DESCRIZIONE ARMONICA DEL BRANO.
3) DESCRIZIONE DELL’EMOZIONE DEL BRANO.
4) I PROTAGONISTI DEL BRANO.
1) PREMESSA: Ascolta Space Winter durante la lettura.
Questa musica è stata composta seguendo una taratura del La di riferimento 432 hz, ma vediamo insieme per chi non lo sapesse la storia di questo numero, partendo prima di tutto dalla prova scientifica che Vincenzo Flora, l’autore di questa musica, ha fatto su se stesso. Egli ha studiato le frequenze del proprio inconscio, dopo molteplici risvegli notturni ha deciso di registrare le melodie che gli sovvengono nei sogni lucidi. Tramite alcuni studi di fisica applicati al suono (fenomeno dei battimenti) è riuscito a ricavare, dopo centinaia di registrazioni di minuziosa precisione, che le note sprigionate dalla sua mente durante il sonno sono al 50% con il La a 432 hz, e al 50% con La a 453hz. Cioè queste note non rispondono al La 440hz standard che viene utilizzato in tutta la musica che ascoltiamo tutti i giorni. Esiste appunto un filone intellettuale che afferma che il La scientificamente perfetto debba essere a 432 hz. Mi riferisco al gruppo di pensiero con il nome Rivoluzione Omega, il quale ritiene che siamo circondati da suoni da armoniche sonore che non combaciano con la fisica, in quanto i numeri delle frequenze non rispecchiano una logica armonia. Anche nel campo medico appare questo numero, in neurologia il diapason che viene usato per stimolare i nervi emette vibrazioni in rapporto al 432 hz. Addirittura Verdi chiese di abbassare la taratura in frequenza da 440hz a 432 hz per enfatizzare meglio le voci calde verdiane. Tanti altri musicisti importanti favoreggiavano per questo fantomatico 432 hz.
Ma allora perché è stato scelto il 440hz? Prima che venisse scelta una taratura universale ogni stato usava la propria, in Francia ipotizziamo, si taravano gli strumenti usando un La di riferimento a 450hz, in altri stati si usavano altre tarature. Questo fatto comportava che ogni volta che una importante orchestra si spostava da stato in stato doveva tarare da capo le proprie musiche con la taratura peculiare dello stato dove si trovavano; l’effetto era come sentire di volta in volta una propria musica stonata, mettendo in confusione le più importanti orchestre. Si dice che siano stati gli inni nazionali nazisti che scelsero di non cambiare più taratura e restare sul 440hz, avevano intenzione di divulgare il loro inno ovunque senza dover ogni volta cambiare taratura. In regimi totalitari le decisioni erano inderogabili, ecco perché oggi continuiamo a usare questa taratura apparentemente disarmonica.
Vincenzo Flora si vuole spingere ben più in la di un calcolo fisico/matematico, e ha annoverato che non è la taratura in frequenza che determina la purezza di un brano, ma l’intervallo di note, cioè da dove nasce la melodia, se da una vera emozione o da un giuoco di suoni organizzati. Considerate che la maggior parte delle musiche che si sentono sono prodotti commerciali nel quale si suona un brano e si sente come una nota possa stare bene vicino ad un’altra, ripetendo magari mode musicali e giochi melodici di sicuro effeto. L’autore intende che la musica è emozione, come quelle dei suoi sogni, come questa musica, nasce da una vera emozione, come accade nei suoi sogni lucidi, la sequenza fondamentale di come nasce la musica nei suoi sogni è questa: a) il sogno presenta dei fatti, delle immagini; b) dalle immagini nasce una emozione (un ottimo aiuto per sentire le emozioni più delicate che solitamente non sentiamo è la pratica della meditazione), (come dopotutto nella vita, i fatti si traducono in emozioni che noi proviamo e rielaboriamo in azioni); c) questa emozione straordinaria che travolge il sogno si trasforma in melodia! In note concatenate tra loro (intervalli di note). Il fatto curioso è che appena l’autore fa prevalere la coscienza per ascoltare e ricordare la melodia essa svanisce! Ma è l’emozione quella che conta non la melodia! Solo se la musica viene immediatamente concretizzata con lo strumento musicale preferito allora l’emozione si tradurrà i note, in quanto le dita delle mani non suonano mai a caso, soprattutto se alla base c’è una emozione dopo un lungo tempo di sonno (i sogni lucidi avvengono la mattina prestissimo verso le 5, la pigrizia appunto è l’unico freno!) Tantomeno le tarature in frequenza 432 hz piuttosto che 440hz. Certo che, se uno stralcio di melodia resta in mente dopo il sogno è l’ideale. Questo è quello che ha fatto Vincenzo Flora, dopo un enorme studio su queste melodie, per poter ricavare le frequenze dominanti dei propri sogni emotivo/melodici.
2) DESCRIZIONE ARMONICA DEL BRANO:
Space Winter 432 hz: Questo brano rispetta l’armonia a 432 hz. La tonalità (cioè le note che appaiono più spesso) fanno parte dell’accordo di Mi bemolle maggiore, la triade (le tre note dell’accordo) è Mi bemolle, Sol, Si bemolle; le rispettive alterazioni nella scala di questo accordo sono il Si, il Mi e il La in chiave bemolle (cioè le note che vengono suonate nei tasti neri, le altre vengono suonate nei tasti bianchi). La concatenazione armonica nella struttura della musica è Mi bemolle maggiore, successivamente si ode il Do minore, che tra l’altro è la sua relativa minore, cioè un accordo che per essendo diverso ha la stessa armonia ma in modo minore, cioè più triste rispetto al Mi bemolle maggiore. Dopo il Do minore si ode il La bemolle maggiore che ha una alterazione in più oltre al Si, il Mi e il La che è il Re; poi la musica propone di nuova la relativa minore del La bemolle maggiore che è il Fa minore, e infine un Sol minore. Quindi la musica ha proposto una armonia più sobria e logica possibile, un accordo Maggiore affiancato a il suo identico accordo ma in modo Minore, esempio il Mi bemolle maggiore è composto da Mib + Sol + Sib a seguire è stato proposto il Do minore che è fatto Do + Mib + Sol quindi ha ben 2 note identiche all’accordo precedente.
Ascolta Space Winter durante la lettura.
3) DESCRIZIONE DELL’EMOZIONE DEL BRANO:
Questo brano vuole trasmettere la Pace, che tutto ciò che facciamo si traduce in pace, che siamo liberi di osservare le stelle, l’immenso Cosmo che ci ha creati. Ad un certo punto però “esplode” un ritornello: il Mib+ si evolve scendendo in Do minore e poi sale di nuovo Lab maggiore e poi ancora con la relativa minore Fa minore e infine il Sol minore, poi tutto di nuovo da capo. E’ il respiro dell’universo che si contrae e si espande all’infinito.
Ascolta Space Winter durante la lettura.
Ma osservando ancora meglio l’emozione proposta da questa musica, si ode appunto la Pace, laddove il solito sottofondo in Mib maggiore, che sembra voglia crescere donandoci un Lab maggiore, scenda di nuovo in Mib maggiore senza evolversi come nel ritornello, si rilassa e ci distende in questo meraviglioso sogno spaziale, un freddo sogno spaziale, che congela all’infinito un eterno viaggio.
4) I PROTAGONISTI DEL BRANO: Ascolta Space Winter durante la lettura.
I 5 strumenti musicali utilizzati per comporre questa musica sono i protagonisti di questo viaggio:
il Ganymed, un sintetizzatore FM appena percettibile che dona un suono di energia calda ma al tempo stesso sintetica, vintage. Questo strumento rappresenta la materia di energia del quale è composto l’universo, quella invisibile ma che sappiamo che esiste.
C’è il Contrabbasso che da imponenza e importanza, rappresenta la grandiosità del cosmo e i corpi celesti.
L’organo è il viaggio, il punto di vista del fruitore del messaggio, rappresenta colui che narra questo viaggio nello spazio.
I violini rappresentano l’emozione, impalpabile che scorre nel cuore di chi la prova, ma lei non si rivela mai apertamente con le proprie caratteristiche, è stata lei a generale il risultato della musica ma la sua sua presenza resta in sottofondo.
Le percussioni al 50% di sintesi di Vincenzo Flora rappresentano la struttura, la logica, le sicurezze, le conferme di cui noi abbiamo bisogno e cerchiamo per mezzo della scienza. Specificatamente la cassa (il tom) è morbido, caldo e avvolgente, il clap è soffice ma brillante, come l’hi-hat sottile ma sempre morbido.
Ogni strumento successivamente è stato processato (mastering) per enfatizzarne la stereofonia e la brillantezza.